-> ...VIVERE per MARE !!!: La navigazione a vela in solitario

giovedì 7 gennaio 2010

La navigazione a vela in solitario

Ciao a tutti, in realtà ho appena finito di rispondere ad un amico anch'egli velista se appunto io fossi stato anche un Navigatore Solitario o no. 

Bene innanzi tutto nel rispondere a questa molto complessa e articolata domanda ho creduto necessario fare prima una doverosa premessa che mi obbliga a dover riconoscere e ammettere che anche se sono stato un NAVIGATORE SOLITARIO,  

diverse volte nella mia vita o carriera di velista navigatore anche in navigazioni abbastanza impegnative, 

(ricordo ad esempio che a tale proposito di aver in solitario traversato, da sud Bonaire Antille Olandesi a nord Canale della Mona - Santo Domingo per ben 500 miglia di bolina contro l'Aliseo di Nord Est,il Mar dei Caraibi) 

di non essere comunque nel modo autentico appieno un NAVIGATORE SOLITARIO in quanto per me non è mai stata una voluta,libera scelta ma sempre solo e semplicemente una condizione in cui mi sono venuto a trovare e barcamenato. 

Quindi dopo aver fatto prima questa doverosa premessa di essere io un navigatore solitario solo in parte e non nel modo autentico, e per dirla tutta fino in fondo, devo riconoscere anche che fino a qualche anno fa nei confronti della navigazione a vela in solitario non nutrivo affatto una buona considerazione, anzi la snobbavo e consideravo e trattavo come essere solo ed esclusivamente un'attività da  mezzi fuori di testa, avventurieri, estremisti, masochisti e null'altro.

Ma questo perchè ero ancora giovane e troppo presuntuoso ed ignorante in materia e visto che di navigazione a vela in solitario in realtà poi non ne sapevo nulla avrei sicuramente fatto bene a starmene zitto ed aspettare a tirare delle conclusioni che di fatto poi ho dovuto immancabilmente rivedermi in quanto ho scoperto oggi essere la navigazione a vela in solitario un'evoluzione del velista moderno e non competitivo.
  • ESPERIENZE FATTE:
Tra le navigazioni in solitario che ho fatto e che mi sono maggiormente rimaste impresse sono tutte le volte che per due stagioni consecutive portavo da Puerto la Cruz (Venezuela) dei velisti turisti a Los Roques, e poi dovevo tornare con Eldoran (un Alpa 38 sloop) da solo per più di cento miglia contro vento, corrente, e onda a Puerto la Cruz. Da dove ripartivo e facevo base con il giro dopo di turisti che arrivavano dall'Italia e che poi alla fine della loro permanenza a loro volta per poter stare fino all'ultima ora in barca riprendevano l'aereo da Los Roques stessa ed io tornavo da solo.

La navigazione era davvero massacrante in quanto si doveva risalire l'Aliseo vento dominante che durante tutto l'arco della trentina di ore che durava il viaggio il vento capitava che salisse anche qualche ora abbondantemente al di sopra dei 20-26 nodi. 

Si trattava quindi di navigare per quasi due giorni contro il vento, l'onda e la corrente che anch'essa durante il viaggio poteva vedersi aumentare sempre in sfavore anche a più di 1,5 - 3 nodi contro e le conclusioni che ne scaturirono da queste forzate esperienze è stato che si è instaurata in me una nuova e molto coinvolgente passione per questo altro modo di approciare alla navigazione a vela. 

Si devo dire che anche se ogni volta in mare da solo mi chiedevo puntualmente chi me l'avesse fatto fare, ero anche consapevole che comunque tutto ciò mi affascinava e ricoinvolgeva puntualmente anzichè evitarlo a riprendere il mare comunque anche da solo anzichè evitarlo.

Quindi ora per arrivare anche ad una qualche parvenza di conclusione a mio avviso non deve esistere uno steriotipo anche del così detto: "navigatore solitario", e che ogni navigataro solitario lo è,  e dovrà sempre essere solo in modo autentico intimo personale.In poche parole sempre solo a modo suo.

Ultimamente mi è capitato di leggere anche su blog o siti web ben più titolati di questo che trattano e fanno invece apparire e passare il mondo della navigazione a vela in solitario solo come un fenomeno da baraccone non dicendo ed omettendo la verità.

Praticamene facendolo apparire accessibile solo a dei super dotati, a velisti con delle super doti fisiche e spitiche disposti a rischiare un non so quale catastrofe ad ogni manovra ecc.ecc insomma un mondo esasperato dove la competività, la performance e lo sponsor siano le sole cose degne di essere menzionate cosa per nulla vera la navigazione in solitario è semmai l'intima intepretazione che ogni velista può dare al suo personalissimo rapporto con la navigazione a vela e null'altro.

Tutto ciò che spesso si legge non scordiamo che sono le eccezzioni nel senso che i Giovanni Soldini della situazione si contano su di una mano il mondo dei navigatori solitari in barca a vela nella realtà è fatto di tantissimi velisti comuni, che con barche comuni si cimentano e sono coinvolti da questa attività.
  • CONCLUSIONI
Ed allora diffidate sempre di chi vuole fare apparire e passare la navigazione a vela in solitario solo come un sport estremo, no-limits per intenderci, perchè anche con molte possibilità e soldi di estremo resterebbe solo il fatto di essersi avventurato per mare senza la dovuta consapevolezza ed esperienza, e credetemi anche avendo una bellissima barca ma se solitari non lo si è diventato evolutivamente in un personale rapporto in crescendo con il navigare, il mare e la propria barca difficilmente si potrà rimediare.

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