-> ...VIVERE per MARE !!!: 2012

venerdì 16 novembre 2012

Armatori in default, la fine degli investimenti nautici.

Per continuare a spremere soldi a chi ancora ne ha o tenta di farne lavorando onestamente arrivati come si suol dire alla frutta chi ci governa ed ha lucrato fino ad oggi su di noi non si scompone minimamente e pare neanche registri che anche il mercato della compra vendita delle barche a vela di una determinata tipologia stia anch'egli lasciato morire. 


Quello delle barche a vela adatte ad essere attrezzate e armate per fare il giramondo nel mercato Italiano tanto per intenderci e testimonianza diretta, posso dire che fino ad ora aveva rappresentato la possibilità per alcuni liberi e indipendenti navigatori di potersi realmente emancipare nella loro passione ed attività. 

Si trattava della reale possibilità di fare anche dei buoni business quando ormai oggi invece questo mercato della compra vendita di barche a vela usate e d'occasione non permette più e garantisce neanche di poter svendere un'imbarcazione a prezzo di realizzo.

Ditemi voi se questo fatto non è già per quelli come me un default o comunque un restare con il cerino acceso in mano,

ma facendo così a mio avviso stanno solo finendo di uccidere non voglio chiamarla la classe media a cui non mi sento di appartenere ma semplicemente coloro che vuoi per capacità, creatività, coraggio, intraprendenza, passione nel loro ambito avevano finalmente ottenuto successo. 

Ad esempio la storia del mio catamarano MAGICA un vero affare che chi mi conosce sa che sono stato obbligato e a malincuore ho accettato di dovermene disfare. Si e ora che ho ben chiaro ed ho accettato che non lo potrò più utilizzare  anche a prezzo di realizzo, pur di non tenerla sulle spese davanti a miei occhi ad invecchiare inutilizzata, ma possibile che non si riesce proprio più a venderla anche seppure ad un prezzo di puro realizzo.

Del resto senza segreti io avendo appena venduto la mia ex barca casa (Eldoran) ai Caraibi quando tornai quì a Trapani non avevo dubbio che l'acquisto per 24 mila euro di MAGICA sarebbe stato anche un buon modo di investire una parte del mio seppur piccolo ma sudato capitale MAGICA io infatti lo pagai 24mila  euro appena 5 anni fà e l'ho anche finito praticamente di attrezzare tipo vericello elettrico linea ancoraggio batterie pannello solare eolico autopilota tender 8 hp insomma e davvero deprimente constatare che la gente altri appassionati esperti non possano cogliere questa occasione. 


Causa inutilizzo, vendo bellissimo catamarano custom a vela, 20mila euro. Senza patente, natante di  lunghezza entro 10 mt e non immatricolato con due spartane cabine matrimoniali, bagno con doccia,dinette con
angolo cucina, frigo e forno.

VELE: genoa avvolgibile e randa steccata con lazy jack, totale 50 m2, alberatura vele e sartiame in costruzione robusta e in ottime condizioni.

MOTORE, Honda 20 HP professionale 4 tempi, gambo lungo,alloggiato in apposito compartimento chiuso nel pozzetto.

IMPIANTO ELETTRICO: 2 batterie, selettore destra sinistra both, le batterie si ricaricano ambedue (tramite separatori a diodi) sia con l'alternatore sul motore che con il pannello solare 100 W e con il generatore eolico da 80 W.  Caricabatteria da banchina 220 volt, Inverter 12 Vdc/220 Vac 100 W.

ELETTRONICA: GPS Garmin , VHF , autopilota su ruota, radio FM.
Timoneria idraulica con ruota Vetus e pilota.
Salpancora elettrico, 60 mt. catena calibrata 6 mm.
Tendalino e cuscinerie in ottime condizioni.

TENDER 3-4 persone chiglia rigida con FB Mercury 10 Hp sollevabile con gruette a poppa. 

Ampio e vivibile pozzetto a poppa, vasto prendisole su rete a prora. Completo di tutto in ottime condizioni,visibile a Trapani, attualmente a terra in cantiere, da giugno in mare pronta a navigare. 

Natante abitabile veloce e divertente,

domenica 15 luglio 2012

" Elogio della fuga "

"Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità:
l'andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, 

e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela.

La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio.
E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme. 

Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l'illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione marittima ed aeree. 

Forse conoscete quella barca che si chiama desiderio."
Se vuoi compratelo ora su amazzon.it


(un libro scritto da un biologo per descrivere la Fuga con la "F" maiuscola)

domenica 1 luglio 2012

La barca a vela ideale non esiste

Ciao a tutti in questo post ho voluto pubblicare alcune note, impressioni ed immagini di alcune delle barche a vela che nel corso della mia vita di velista navigatore indipendente ho avuto la fortuna di navigare.


Alcune di loro potrei definirle anche molto belle altre forse meno ma sinceramente devo dire che di tutte ne conservo un buon ricordo perché comunque ognuna di loro a suo modo avendoci vissuto e navigato mi ha permesso di apprendere un qualcosa di diverso e caratteristico e propria di quella tipologia barca nelle sue caratteristiche e quindi anche nel modo di condurla e stabilità sotto vela. 

Si mi hanno tutte permesso di poter navigare e praticare questa magnifica arte dell'andare per mare in barca a vela che come tutti sappiamo non è di certo un' attività molto facile da praticare.

Di alcune ne sono stato anche l'Armatore di altre magari ci ho solo lavorato sopra una stagione o trasferite da un porto ad un'altro ma credetemi e potete star certi che di tutte indistintamente le barche con cui ho navigato alla vela un attimino di più di tirarci solo e semplicemente due bordi ne ricordo sempre e di tutte sia i pregi che i difetti ed proprio per questo che negli anni ho maturato e consolidato la convinzione che la tanto ambita e ricercata "Barca ideale alla fine della fiera non esiste" 

e in realtà la barca ideale la cerca solo chi non ha ancora le idee chiare e l'esperienza di mare e navigazione a vela necessaria a comprendere che la barca migliore che si potrà avere è solo e molto semplicemente:

(come del resto avviene un pò su tutto nella vita) una serie di consapevoli e ragionati compromessi che potrà fare solo chi ha acquisito per poterli fare in modo giusto e consapevole una necessaria esperienza di navigazione a vela

si soprattutto per chi sta iniziando questa attività della navigazione a vela la così detta barca ideale quella che più o meno tutti all'inizio ci si è illude di dover cercare e trovare per forza in realtà non esiste e addirittura molte volte accade che la ricerca della barca ideale avviene ancora prima di fare e preoccuparsi di molte altre cose più importanti e che necessiterebbe fare prima per potersi avvicinare alla navigazione a vela in modo consapevole e responsabile come ad esempio:
  • imparare e saper fare i nodi 
  • prendere la patente nautica 
  • conoscere almeno il gergo velico marinaro 
  • essere già uscito più volte con svariate barche di altri o noleggio 
tanto credetemi come vi ho detto la barca ideale non esiste o per meglio dire ripeto il concetto; la barca migliore che potrete avere sarà sempre e solo semplicemente la risultante consapevole di una buona ed equilibrata serie di compromessi che riuscirà a fare nel giusto modo uno skipper di esperienza e che ha le idee chiare su cosa dove e con chi dovrà navigare e nulla di più.

Invece accade quasi sempre che molti presi dalla fregola della navigazione a vela entusiasmati magari dall'avere fatto 15gg in barca ad agosto su un catamarano di 20 metri e avendone magari anche le possibilità economiche partono subito in quarta senza pensare o riflettere sul fatto che una casa sempre dalle sue fondamenta andrà iniziata a costruirsi e non dal tetto o da un qualche piano intermedio.

Ed allora il mio consiglio e modo di vedere ed interpretare la navigazione a vela sarà quello di avvicinarcisi per gradi e ha piccoli passi e preoccuparsi solo alla fine della scelta della barca sarebbe un pò come un volere ancora prima di imparare a portare la macchina ed aver almeno preso la patente e voler avere già le conoscenze necessarie a scegliere in modo consapevole e responsabile la macchina da acquistare.

Incominciare con delle buone letture di mare ad esempio serve molto ed è propedeutico ad apprendere il gerco marinaro indispensabile per poi poter chiamare le cose con il loro vero nome a bordo. Non si può imparare la l'arte del navigare a vela senza prima sapere chiamare tutto per nome e sapere fare prima almeno la maggior parte dei nodi.

Credetemi la barca per chi ama veramente navigare e vivere per mare è solo l'ultimo e meno importante di tutto ciò che necessiterà avere e sapere per poter essere pronti a prendere il mare.

Il Felice Manin è la prima barca in cui feci il mozzo marinaio tutto fare al comando del cap. Luigi Cappellini la barca un antico Leudo di 26metri restaurato dalla università di Genova per fare le Colombiadi arrivò nel porto di Trapani con Luigi ed io ne rimasi da subito stregato e fui ingaggiato da Luigi come suo aiuto marinaio tutto fare fù un'esperienza oltre che formativa davvero bella e di soddisfazione manovrare alle vele nel canale di Sicilia questa fantastica barca a vela da lavoro nata per trasportare formaggi dalla Sardegna a Genova 100 anni prima.



una barca su cui ho lavorato.



Barca di papà



Eldoran Alpa38sloop la mia amata barca con cui ci sono partito e vissuto 6 anni al Caribe







Un trimarano che ho provato ma non più comprato.
 "MAGICA" Catamarano 10mt x 6mt auto-costruito compensato marino + epoxi ultraleggero la barca che ho deciso dovesse essere quella ideale una volta tornato a Trapani consapevole che avrei potuto navigare ma non fare il navigatore in quanto non mi sarei più potuto partire per un lungo periodo. E quindi pensai non a torto che questa per girare qui davanti tra le isole Egadi fosse il mezzo a vela più ottimale, divertente e coinvolgente che mi potessi permettere.



Libertat  un Amel Super Maramù lo skipper di questa barca mi diede semplicemente e solo la possibilità di trasferire assieme lui per apprendere con un ad equipaggio paganti altri però paganti questa barca ho avuto via Capo Verde la fortuna di trasferirla fino alle Barbados



Vela latina Trapanese il piccolo gozzo di un amico con cui ho passato magnifici pomeriggi alla vela.


Il Vagabond 33 un ketch un signor motarsailer di appena 10 metri ma con ben 70 cv di motore Perkins una barca molto potente sia a motore che a vela la mia prima barca su di una certa falsa riga che prediligevo per viaggiare ossia, pozzetto centrale, chiglia lunga e timone integrato da un profondo e robusto skeg










Malafemmina - l'ultima barca su cui ho lavorato e fatto il comandante una stagione a Trapani - Canale di Sicilia per un armatore che dopo avere fatto in tutta la sua vita appena 15 giorni in barca con me l'anno prima si è comprato questa barca di 20 mt e me la mollata a Trapani con figli ed ospiti che arrivavano e la barca neanche ancora del tutto apposto, lascio a voi giudicare!!!A  mio avviso una cosa del genere con tutto ciò che io l'avessi sconsigliato, la fà solo chi o è troppo ricco da fregarsene e poterselo permettere fino in fondo o troppo stupido e presuntuoso da non avere neanche capito cosa stava comprando   lascio a voi le conclusioni. 


Io o provato a voler credere che fosse davvero molto ricco da poterselo permettere prima di dargli dello stupido ma poi ho scoperto che non era neanche così altrimenti ci sarei rimasto.

Non per presunzione ma alla soglia dei cinquantanni almeno chi vuole fare il frocio con il mio culo credo averlo imparato a riconoscerlo e ho detto tutto comunque Malafemmina sloop di 20 mt d'alluminio resta una bellissima barca classica a cui certamente non bisogna chiedere prestazioni e spazi da barca moderna che si sacrificano a favore di una certa stabilita di rotta ed affidabilità nelle lunghe navigazioni, una barca molto bella che mi ha davvero stregato e me ne sono veramente innamorato fino al punto che per poterla navigare mi sono imbarcato con chi non avrei mai dovuto, ma del resto la barca era la sua e ognuno per la sua strada io la vela il mare non altri modi con cui interpretarli al di fuori di quelli che mi hanno permesso di fare le mie esperienze di mare e ad ognuno le sue. Spero per lui apprenda ed impari presto e nel frattempo questa magnifica barca non venga valorizzata e sfruttata per quello che merita. 



Moana 60



e molte altre di cui ora non ho le immagini un saluto e una buona giornata da

_/)pipposail

lunedì 25 giugno 2012

Due catamarani economici auto-costruiti a confronto

Se fino a qualche anno fà diciamo 2000-02 quando anche io mi sono trovato per coronare il mio sogno a dovere trovare i soldi per acquistare una barca a vela seria tutto sommato ciò era possibile oggi vuoi per la mancanza di lavoro, la crisi reperire e quindi avere i soldi necessari per acquistare un'imbarcazione costruita di tutto punto da un cantiere o noto costruttore inutile negare che è rimasto il privilegio riservato solo ai ricchi che possono permettersi cifre a quattro zeri. 

Per i comuni mortali invece molte volte la realtà è che non basta una vita di lavoro a guadagnare i soldi necessari ed il tutto resterebbe un sogno irrealizzato se non si accettassero dei compromessi e di ricorrere a qualche buona dritta che vi può far reperire ad esempio delle imbarcazioni auto-costruite come queste:

Eccovi due idee che lasciando da parte estetica e altre prerogative legate  alle prestazioni veliche questi due catamarani possono comunque ad un velista navigatore abbastanza esperto e consapevole del mezzo far fare più o meno le stesse cose che fanno tutti e comunque dargli la possibilità di vivere  per mare un life style alternativo con un investimento e spese minime.

 
è già stato venduto a 38mila euro

Questo sotto è il mio  si chiama "Magica" ed è attualmente in vendita a 20mila euro no-trattabili, no perdi-tempo o indecisi pronto alla boa qualsiasi prova prima

Senza patente, natante di  lunghezza appena sotto i 10 mt e non immatricolato.
Due spartane cabine matrimoniali, bagno con doccia,dinette con  angolo cucina, frigo e forno.
VELE: genoa avvolgibile e randa steccata con lazy jack,
totale 50 m2, alberatura vele e sartiame in costruzione
robusta e in ottime condizioni.
MOTORE, Honda 20 HP professionale 4 tempi, gambo lungo,
alloggiato in apposito compartimento chiuso nel pozzetto.
IMPIANTO ELETTRICO: 2 batterie, selettore destra sinistra both,
le batterie si ricaricano ambedue (tramite separatori a diodi)
sia con l'alternatore sul motore che con il pannello solare
100 W e con il generatore eolico da 80 W. Caricabatteria da
banchina 220 volt, Inverter 12 Vdc/220 Vac 100 W.
ELETTRONICA: GPS Garmin , VHF , autopilota su ruota, radio FM.
Timoneria idraulica con ruota Vetus e pilota.
Salpancora elettrico, 60 mt. catena calibrata 6 mm.
Tendalino e cuscinerie in ottime condizioni.
TENDER 3-4 persone chiglia rigida con FB Mercury 10 Hp
sollevabile con gruette a poppa.
Ampio e vivibile pozzetto a poppa, vasto prendisole su rete a prora.

Completo di tutto in ottime condizioni,visibile a Trapani,attualmente
a terra in cantiere.
Natante abitabile veloce e divertente,
cell. 3314718516

mercoledì 6 giugno 2012

Il viaggio di fine vita.

Mi spiace anche quest'anno di questi tempi avrei voluto comunicare il mio programma estivo soprattutto per i più afecionados e tutti coloro che negli anni oltre a seguirmi sulle pagine di questo blog sono stati anche in un certo qual modo i miei sponsor perchè solitamente negli anni hanno usato le loro vacanze per venirmi a trovare la dove io mi sono recato nei miei viaggi per mare in barca a vela a fare le loro vacanze e viversi anche una loro seppur piccola ma intensa esperienza di vita in barca a vela .E si in poche parole e senza farla troppo lunga quest'anno purtoppo il mio fegato mi ha presentato il conto e già da un paio di mesi stanno cercando con una terapia interferonica e chemioterapica che stenderebbe un cavallo ad  allungarmi un tantino la vita.



immagini che possono comunicare e dire tantissimo a chi mi conosce veramente più di tante parole.Questa è l'essenza della vita stessa il mare lo insegna tanto quanto un navigatore è capace a ripartire e tanto diventerà grande come velista navigatore è la legge del mare che lo insegna non io e se si va ad analizzare si vedrà che tutti i grandi della navigazione a vela in realtà hanno più volte naufragato e sono diventati grandi non tanto per ciò che hanno fatto a livello di vela e navigazione ma solo perchè non si sono mai fatti stendere e sono sempre riusciti a ripartire, è stato così per tutti coloro che sono diventati una leggenda nella navigazione a vela ad iniziare dal primo il maestro il grande Bernard Moitessier a finire al nostro mitico Soldini quante volte hanno naufragato e hanno addirittura perso la barca ma sono però sempre riusciti a ripartire. E' il mare che insegna tutto questo naturalmente a chi ci va veramente e stai certo amico mio che senza neanche accostarmi o volermi confrontare minimamente ai nomi appena fatti ma a me il mare anche se non a dato gli albori e la notorietà a dato sicuramente le risorse necessarie ad affrontare anche il mio ultimo viaggio di fine vita da protagonista propositivo della mia vita fino alla mia ultima banchina ed ormeggio.E vedi caro amico mio senza negare momenti di sconforto e rabbia che molte volte vorrebbero esplodere ma per come del resto mi hai anche appena detto Tu non ci è mai piaciuto arrivare da nessuna parte ed è sempre stato il viaggio l'essenza stessa della nostra vita e credimi che questo è il viaggio più impervio ed impegnativo che abbia mai affrontato ma non per questo riuscirà a stendermi o a non farmi vivere fino in fondo la mia vita fino all'ultimo secondo da protagonista propositivo me lo ha insegnato il mare. 


Un abbraccio da: 
pipposail

sabato 2 giugno 2012

Lunga vita alle Balene guarda questa mancata collisione.



Ciao a tutti visto questo filmato non posso fare a meno di condividerlo e darei un premio speciale all'attenzione che ha avuto in navigazione in pieno atlantico e tutto invelato a straorzare prima e puggiare successivamente per poter evitare una balenottera che come si evince anche dal filmato si trova proprio davanti la loro prua. CAMPER Volvo Ocean Race con Emirates Team New Zealand evitare una collisione con una balena mentre navigano attraverso l'Atlantico settentrionale in oltre 20 nodi di velocità il giorno 9 del decreto legislativo 7 da Miami, Stati Uniti d'America a Lisbona, Portogallo.



Guarda invece questi bastardi trattano i cetacei che si vanno a riprodurre sulle loro coste in Danimarca ho aggiunto il link a cui con un semplice clik potrai mandare una e-mail di petizione protesta alla regina di Danimarca. 

Stop the whales massacre!
un saluto da
 pipposail

lunedì 30 aprile 2012

Come incrementare l'auto-produzione di energia a bordo



Ciao a tutti oltre a volere rispondere specificatamente ad alcune persone che mi hanno chiesto dettagliatamente dei consigli tecnici su come poter migliorare ed ottimizzare l'impianto elettrico della propria barca a vela, 


ho deciso di dedicare anche un'intero post all'argomento perché sono convinto che questo aspetto della Auto-Produzione,  Accumulo e Consumo dell'Energia Elettrica a bordo anche se in un primo momento può far pensare non doverci entrare nulla con il mare, la navigazione e la vela invece posso assicurarvi che soprattutto per le barche che si vorranno armare da giramondo tutto questo è determinante un' autosufficienza energetica è il presupposto  necessario alla base determinante di tutto il progetto di un viaggio per mare o una navigazione oceanica. 


Quindi ad un impianto elettrico semplice ma in grado di auto-prodursi e ricaricarsi senza troppo impegno ed impiego di risorse le batterie o accumulatori di bordo per poter avere nel tempo al bisogno sempre dell'energia elettrica a disposizione bisognerà pensarci per tempo 


e documentarsi e saperne anche un qualcosina in più per sapersi destreggiare anche in questa materia che è un problema che investe ed è comune a tutti i velisti, navigatori, giramondisti che devono preparare ed allestire (in verità si direbbe armare) solitamente una classica barca di serie in una barca adatta allo scopo di farci il così detto giramondo.

Anche perchè tutti coloro che si lanciano in questa esperienza arriva il momento in cui di auto-produzione, gestione e ottimizzazione dei consumi energetici di bordo si deve e si vuole giustamente capirne un qualcosina in più per migliorare e rendere più potente ed ottimizzato l'impianto elettrico di bordo alle esigenze che navigazioni più lunghe ed impegnative come quelle oceaniche e l'andarci a vivere a bordo necessitano.

Vuoi o non vuoi anche se la materia dell'auto-produzione accumulo e gestione delle utenze e consumi di energia a bordo non sembrerebbe doverci entrare nulla con la vela, il mare, i viaggi e la navigazione di fatto invece è assodato quanto scontato che tutti coloro in procinto a partire e quindi impegnati alla preparazione di un grande viaggio per mare ci si debbano vuoi o non vuoi confrontare e scontrare. 

Ed allora capiamo innanzi tutto quali dovranno essere le caratteristiche e peculiarità che dovrà avere un impianto elettrico tipo su una classica barca da giramondo di serie sui 10-12 metri che si vuole armare per navigazioni anche un attimino più lunghe ed impegnative ed anche l'andarci a vivere a bordo.

La nostra ipotetica barca a vela da giramondo allora ci dovrà per prima cosa permettere anche la possibilità di auto-produrre l'energia elettrica possibilmente da una fonte alternativa e secondaria e che in pratica che la ricarica non debba poter essere fatta solo ed esclusivamente per mezzo della messa in moto del motore principale.


Adesso i più svegli pratici ma a mio avviso meno attenti e riflessivi direbbero quasi certamente "bene e che ci vuole!!! basterà comprare un generatorino a scoppio tipo quelli che hanno ai mercati o in camping della Nase o dell' Honda e il tutto sarebbe presto risolto anche all'impianto elettrico non ci sarebbe bisogno di metterci mano perchè basterà a quello già esistente attaccare con una spina il generatore e metterlo in moto, inoltre oggi questi motorini a scoppio con la funzione di generare corrente elettrica sono diventati veramente anche molto pratici più piccoli meno ingombranti, più silenziosi ed anche rispetto a prima in proporzione molto meno costosi 


quindi tutto in positivo e che lascerebbe pensare a questa come la miglior soluzione ma invece purtroppo non è così. Del resto neanche a dirlo sarebbe stato troppo facile risolvere così semplicemente invece come vedrete scegliere quale tipologia di generatore elettrico dotare la vostra barca diventerà una questione oltre che tecnica, anche etica e di coscienza perchè signori miei a questo punto almeno a me sorge spontanea una domanda: 


dopo avere fatto una scelta di vita alternativa, naturalista, ambientalista come quella di andare a vivere per mare in barca a vela, che senso ha poi una volta aver navigato a vela arrivati magari in una rada stupenda a ridosso di una barriera corallina o in un atollo bellissimo e sperduto ed essere costretti per campare a tenere giorno e notte sempre acceso un motore che brucia carburante, puzza ed in pratica non si sposa certamente con tutto il contesto la situazione il life style ??? 


Beh io almeno la penso così, io lo vedo un controsenso una di quelle forzature o comunque piccole incoerenze con se stessi con cui prima o poi comunque ci si dovrà fare i conti, poi intendiamoci ognuno e libero di fare ciò che vuole fino a che non rompe le palle agli altri e per me vivere coerentemente è un presupposto ed impegno che mi sono prefisso.


Ed allora ecco che anche voi incomincerete a barcamenarvi tra mille e più soluzioni alternative diverse neanche a dirlo presentate tutte come super innovative e opportune ma che alla fine il mio consiglio è quello di rifarvi all'esperienza già fatta da altri e scegliere e finire per usare il sistema più largamente usato e diffuso da tutti gli altri e state certi che non vi sbagliate.


quindi fatta questa considerazione ancora prima di dirvi qual'è allora l'impianto tipo più largamente usato a bordo della maggior parte delle barche tipiche o comunque usate per fare i giramondo va fatta un'ulteriore considerazione e premessa sullo stabilire quali migliorie ed aggiunte necessita elettricamente una normale barca di serie per essere armata di tutto punto e preparata a viaggi per mare anche oceanici.


oltre alla possibilità di auto-produrre da una seconda fonte che non sia il motore principale l'energia elettrica per ricaricare le batterie ci sono ancora alcune altre aggiunte e migliorie che dovremo apportare diciamo alla classica barca a vela di serie da cui più o meno tutti partiamo per fare ad esempio anche delle traversate oceaniche e poter così sopperire al continuo e costante uso di strumenti di supporto alla navigazione tipo il radar, l'autopilota o gli strumenti e le luci di via sempre accesi che come si può immaginare sono dei veri mangia corrente, le soluzioni più usate per sopperire ai bisogni tipo a bordo di una classica barca casa da giramondo senza ancora fare sostanziali modifiche ma solo una piccola aggiunta la si potrà ottenere con l'aggiunta sullo stesso impianto semplicemente di un'altro, se non altri due ALTERNATORI anche da auto montati in serie o parallelo come da foto sotto.



La tecnica o espediente di montare più pulegge cinghie e alternatori in parallelo in pratica raddoppierà se non addirittura triplicherà se ne monteremo più d'uno (ne ho visti montare fino a quattro)  la produzione di energia che il motore quando in moto riuscirà a produrre ed accumulare nelle batterie per poterne poi  fruire nel tempo opportuno.Dovremo tenere da conto e sarà necessario per usare questa soluzione o espediente di avere montato a bordo già un motore entrobordo abbastanza potente che non gliene manchi o sia al limite di potenza perchè la forza che servirà e verrà assorbita a far girare e produrre energia agli altri alternatori aggiunti saranno sempre cavalli/potenza che si andranno a sottrarre a quelli complessivi che eroga il motore principale e quindi all'asse elica.
Inoltre ritengo che sarete tutti d'accordo con me sul fatto che una personalità che sceglie di vivere per mare su una barca a vela male si accomuna o sposa con il dover accendere un motorone diesel puzzolente e rumoroso in barca a vela che silenziosamente va col vento per produrre l'energia che necessità magari in una splendida rada Caraibica.


Quindi io credo che ovviamente si sarà più portati a scegliere il set più ottimale e scontato che prevede anche sul medesimo impianto l'aggiunta sia di un Generatore Eolico montato sul pulpito di poppa o eventuale roolbar, ed anche uno o più Pannelli Solari  montato/i dove meglio risulta come nello schema sotto.

 
ALCUNE CONSIDERAZIONI E RACCOMANDAZIONI 

 ad una barca da giramondo sono necessarie alcune aggiunte e migliorie come ad esempio: 

Le luci di via che su una barca a vela di serie sono solitamente montate sui pulpiti o tughe all'altezza della coperta e quindi più o meno al livello del mare per capirci andranno su una barca oceanica d'alto mare rinviate con un unico fanale a tre vie-luci in testa d'albero in modo che tra le onde oceaniche alte anche dei metri ed in alto mare formato di notte le altre navi riescano sempre e comunque a vederci nel migliore dei modi.

A qualunque tipologia di generatore non dimenticate mai di mettere un tampone di troppo pieno, mi spiego meglio ad un generatore eolico o pannello solare che sia bisognerà montare sul filo che porta la corrente di ricarica alle batterie un così detto tampone dissipatore che dovrà far si che una volta caricate le batteria ad una carica max non continui ancora a caricare finendo con il bollire le batterie per il troppo carica.

considerate il vostro impianto batterie e quindi il contenitore dove conservate ed accumulate la vostra energia elettrica auto prodotta sia se rinnovabile o non come essere una bottiglia di vetro da un litro.  

Bene ora il tempo ma soprattutto l'aumentare dei cicli di carica, scarica e ricarica faranno si che la bottiglia piano piano diventi sempre meno capiente ed alla fine dopo parecchio tempo si potrà arrivare anche che la stessa bottiglia anzi che un litro di acqua ne mantengano solo la meta di tutto questo ve ne accorgerete e avrete una conferma dal fatto che ci metterete anche molto meno tempo a ricaricarle di quando erano nuove.


un saluto alla prossima da:
 pipposail 

domenica 29 aprile 2012

Cultura velica marinara, il vecchio e il mare.


"Il Vecchio e il mare" i protagonisti di questo fantastico libro di mare sono:

Santiago (il vecchio pescatore) 
Manolin (il ragazzo apprendista) 



ed il Marlin (il pesce) 

tutta la storia in pratica racconta di un pescatore di marlin che pescava da solo con una piccola barca a vela nella corrente del golfo.

Il vecchio e il mare è sicuramente uno di quei libri che credo più o meno tutti dovrebbero leggere da giovani per intenderci io lo darei sicuramente da leggere a mio figlio, 

personalmente ne ho un ricordo oltre che bello ed entusiasmante di aver seminato anche nella mia giovane età quei valori e significati che sicuramente ancora oggi mi vivo e porto dentro. 

Se ancora non lo hai letto o vuoi fare un regalo sotto trovi il link per comprare su Amazon ed avere max due giorni spedito a casa tua ad prezzo davvero vantaggiosissimo il libro. 



Il vecchio e il mare (titolo originale The Old Man and the Sea) è un romanzo dello scrittore statunitense Ernest Hemingway pubblicato per la prima volta sulla rivista Life nel 1952. 
Grazie a questo libro Hemingway ricevette ilpremio Pulitzer nell'anno 1953 e il premio Nobel nell'anno 1954.
un saluto alla prossima da: 
pipposail
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lunedì 16 aprile 2012

Sopravvivenza in mare.


Salve a tutti in questo post vorrei per quanto mi è possibile ridare un'attimo la giusta importanza all'aspetto sopravvivenza in mare per chi si sta organizzando per vivere anch'egli questa fantastica esperienza della navigazione a vela oceanica su di una piccola imbarcazione a vela. 

Inoltre a mio avviso questo aspetto non viene seriamente trattato e considerato nel giusto modo e come tutti sappiamo il poter a vela oltrepassare le fatidiche colonne d'Ercole per diventare di fatto un navigatore oceanico resta il sogno e desiderio di molti velisti aspiranti navigatori oceanici.

Ed allora per diventarlo veramente nella realtà a mio avviso sarà molto importante e necessario stabilire sin da subito e capire che nella vela oceanica, a differenza della vela tradizionale la sopravvivenza in mare diventa un modo di essere sempre vigile ed attento a prevedere, preventivare, prevenire gli accadimenti in un tutt'uno ed è intrinseca con l'esperienza stessa del dover in sicurezza compiere una traversata oceanica a vela.

La sopravvivenza in mare nella vela oceanica non riguarda più solo l'avere o meno tutte le varie e necessarie dotazioni di emergenza e sicurezza, ma nel capire che nella navigazione a vela oceanica necessiterà dover interiorizzare e fare propri i modi di pensare e comportamenti che nella vita di tutti i giorni non abbiamo più e non ci vengono più richiesti come invece diventano essere la norma nello svolgersi di una traversata oceanica.

Con tutto ciò spero aver fatto capire che in tali esperienze come quella di una traversata oceanica non sarà più la preparazione tecnica con il quale si è allestito l'equipaggiamento e le dotazioni di sicurezza che potranno trarci d' impaccio al momento dell'emergenza ma bensì necessiterà assumere dei comportamenti modi di pensare nuovi e diversi da quelli che nella vita di tutti i giorni siamo abituati a vivere.


NB-Una piccola nota finale qualcuno sicuramente si chiederà cosa centri l'Elicottero HH-3F che ho aggiunto nella foto sopra: bene trattasi del mezzo del soccorso aereo italiano S.A.R. che dovrete (almeno per quanto riguarda il mediterraneo) sperare che vi venga a recuperare in caso di naufragio o altro incidente.

un saluto alla prossima da
 pipposail

domenica 1 aprile 2012

L'emozione di vedere i colori Italiani fare bordi davanti New York





Ciao a tutti chi mi conosce sa che la navigazione a vela di cui mi sento più coinvolto ed ho sicuramente maggiore esperienza, interesse ed ammirazione è molto più semplice e alla portata di tutti di quella dei record e delle performance esasperate ed iper tecnologiche che il nostro skipper nazionale (Giovanni Soldini purtroppo) almeno personalmente deludendomi non poco con un consorzio tutto Italiano si è lanciato a conquistare.


Inoltre penso anche che di questi tempi in cui il prestigio della marineria Italiana tutta è molto decaduta per colpa dei fatti di cronaca che tutti sappiamo della nave Concordia sarebbe stato molto più indicato e auspicabile,


vedere il nostro fuoriclasse della vela oceanica ed una barca Italiana come MASERATI regatare contro altre imbarcazioni testa a testa e come del resto il nostro eroe nazionale della vela oceanica anche in solitario ci aveva abituato e dimostrato di saper fare ampiamente nelle più prestigiose regate oceaniche. 


Considerato anche che di Giovanni Soldini sono comunque un grande ammiratore e che in realtà lo seguo da sempre e quindi so anche che i primi successi li ha ottenuti costruendosi addirittura una barca in una comunità di ex tossicodipendenti (la Saman) chiamando la barca non a caso Stupefacente. 


Ho per questa ed altre sue avventure che negli anni è diventato per me un'esempio e punto di riferimento per non essere almeno virtualmente a bordo con lui anche in corsa contro se stessi alla rincorsa di record di percorrenza di determinate tratte tipo la Miami New York .

venerdì 10 febbraio 2012

Come si fa il nodo che tutti vorremmo saper fare.

Velocemente potete visionare il procedimento corretto su come fare questo nodo nel video a seguire. Questo nodo nasce e serve principalmente a poter lanciare a terra un sagolino a cui assicurare la cima d'ormeggio da dare in banchina per potersi ormeggiare.

giovedì 5 gennaio 2012

"NAUTA", un viaggio in barca a vela che può cambiare la vita


Ciao a tutti è molto difficile trovare e quindi poter consigliare della cinematografia specifica che tratti di mare e navigazione a vela, per questo motivo che non mi sono lasciato scappare la possibilità di dare visibilità per quanto mi è possibile ad un film che almeno a me mi ha entusiasmato e mi è piaciuto molto al punto da ritenerlo meritevole di essere segnalato e divulgato il più possibile. "NAUTA", un viaggio in barca a vela che può cambiare la vita Ambientato nel 1993, il film di Guido Pappadà racconta la storia di una spedizione scientifica che parte alla ricerca di un fenomeno rarissimo, avvistato in Tunisia. Il gruppo fa vela tra le bellezze del Mediterraneo e le meraviglie della natura che riescono a influenzare sia il viaggio sia i personaggi coinvolti. Tra gli interpreti principali David Coco, Luca Ward e Elena Di Cioccio. Al cinema dal 3 giugno. "Nauta" è la storia di un viaggio in mare, a bordo di una bella barca a vela che attraversa il Mediterraneo per una ricerca scientifica misteriosa. In realtà sono le persone e non la ricerca il fulcro della storia ed è proprio su questo che il film tende a rallentare dopo un discreto impatto iniziale, anche visivo.

un saluto alla prossima da:
_/) pipposail



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