-> ...VIVERE per MARE !!!: novembre 2010

sabato 27 novembre 2010

Per navigare gli oceani necessità: umiltà, pazienza e determinazione.


L'umiltà, la pazienza e la determinazione ho sempre ritenuto essere dei prerequisiti necessari per poter avere un approcio consapevole e responsabile con la navigazione a vela oceanica. 

Il mare non fa sconti a nessuno e prima o poi se non hai fatto bene le cose, il mare, la natura ti presenta sempre il conto da pagare. 

Ma questa estate questi miei discorsi e convinzioni anche se a molti possono apparire delle frasi fatte e scontate non sono state recepite e prese in considerazione, 

ed il signore (armatore) che da prima egli stesso mi aveva ingaggiato per condurre ed allo stesso tempo insegnarli a condurre a lui stesso il veliero,

quando mi ha sentito tirare fuori questo tipo di discorsi e che la navigazione a vela e cosa che si apprende per gradi con umiltà, pazienza e determinazione e che ad esempio prima che io potessi iniziare 

anche solo a  parlargli di vela e viaggi per mare necissitava e sarebbe servito che lui prima avesse imparato a fare i nodi e a conoscere e chiamare le cose a bordo con il loro nome. 

Bene mi ha molto semplicemente e forse visto il soggetto anche inevitabilmente congedato. 

Si e non posso negare di esserci rimasto molto male, con mio molto stupore senza neanche darmi il dovuto e un preavviso, 

ma semplicemente arrivando in barca ed imformandomi che aveva deciso di portare la barca a Roma con un altro suo amico che sarebbe arrivato di li a poco.

E siccome per uno skipper professionista serio a torto o ragione l'essere privato del comando della sua barca  è sempre una sconfitta e una cosa per cui non c'è proprio nulla di cui vantarsi, 

mi sono fino ad oggi stato zitto e messo come si suol dire la coda tra le gambe, e come del resto ben sapete reprimendomi anche del poterne parlare, 

senza mai farne accenno di aver avuto l'onore e le capacità per condurre una così bella barca di 20 metri sparkman stephens sicuro che il tempo ed il mare mi avrebbe dato ragione e reso giustizia.
Ecco la barca che questa estate ho avuto l'onore di condurre con sotto il suo armatore sconsolato per esserci finito a scogli nel canale tra Ibiza e Formentera. 
Non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro e non intendo di certo gioire.

un saluto a tutti, alla prossima da:
_/)pipposail

mercoledì 24 novembre 2010

Il Kon Tiki una zattera a vela.

Ciao a tutti questa sera voglio dedicare un mio piccolo ed umile tributo, ad uno dei racconti di viaggi per mare a vela oceanici che più mi hanno entusiasmato sin da giovanisssimo. 

Il viaggio o per meglio dire l'avventura-impresa è quella della Zattera a Vela Kon-Tiki, con cui nel 1947 il norvegese Thor Heyerdahl 

ed intraprese a volere in sostanza dimostrare che già in era precolombiana fosse stato possibile che dei nativi Sud Americani potessero aver conolizzato via mare alcune isole della Polinesia.

Pensate che Thor Heyerdahl si fece lasciare con il suo ecquipaggio in Perù paese da dove sarebbe partita la spedizione via mare con degli studi molto meticolosi sui materiali e tecniche che si pensa abbiano potuto avere e disporre anche le popolazioni precolombiane.

E così che solo di legno di balsa e legature gli fu possibile costruire una zattera a cui in onore del dio del sole fu datogli il nome appunto di Kon-Tiki.

L'equipaggio era formato da: 
  • "Thor Heyerdahl"(1914–2002), capo spedizione.  
  • "Erik Hesselberg"(1914–1972), navigatore ed artista, (fu lui a dipingere il volto del dio sulla vela). 
  • "Bengt Danielsson"(1921–1997), cuoco e cambusiere, sociologo, servì inoltre come interprete. 
  • "Knut Haugland"(1917–2009) esperto radio, decorato dagli inglesi per azioni di guerra.
  • "Torstein Raaby" (1920–1964), trasmissioni radio. 
  • "Herman Watzinger "(1910–1986), ingegnere, registrò i dati meteo ed idrografici della spedizione. 

    Una cosa molto curiosa fù che la spedizione si fece grazie a tutti sponsor e donazioni private, le autorità peruviane contribuirono con la concessione di un'area portuale per la costruzione della zattera.

    La costruzione che fu fatta dallo stesso equipaggio si dovette attenere e basare sulle tecniche di costruzione indigena del luogo di partenza, 

    utilizzando il legno che veniva utilizzato in epoca precolombiana, quello di balsa, come tecnologia costruttiva si basarono sulla descrizione rilasciata dai colonizzatori spagnoli nelle loro cronache della colonizzazione.

    Il viaggio iniziò il 28 Aprile 1947, per 101 giorni attraverso l'Oceano Pacifico fino a quando andarono a finire sulla scogliera di

    Raroia nell'arcipelago delle Isole Tuamotu, il 7 Agosto del 1947, tutti i partecipanti alla fine arriarono in discrete condizioni di salute.

    Oltre il video documentario che vi allego a seguire e potrete visionare anche subito, ma ciò che consiglio vivamente a tutti gli appassionati di queste particolari avventure e navigazioni è il libro che descrive l'impresa

    Quando fù pubblicato stupì come in poco tempo arrivò a scalare tutte le classifiche letterarie e divenne da subito una pubblicazione di successo

    da esserne state stampate più pubblicazioe di cui l'ultima col titolo Kon-Tiki: Across the Pacific in a Raft. (Kon Tiki, attraverso il Pacifico su una zattera).

    La narrazione con l'aggiunta di immagini, filmati e commenti degli altri membri di equipaggio fu trasferito in un film che vinse un Academy Award per il miglior documentario nel 1951


    Il film fu diretto da Thor Heyerdahl con editore Olle Nordemar.


    Il Kon Tiki originale (restaurato) attualmente si trova esposto al Kon-Tiki Museum a Oslo.

    La sua costruzione era formata da un corpo principale, ed una primaria parte galleggiante della zattera, fu costituita da nove tronchi di balsa accostati tra loro, lunghi fino a 14 metri e 60 cm di diametro.

    I tronchi longitudinali ed i traversi erano legati tra loro da robuste funi di canapa di 3 cm di diametro. Tra i tronchi longitudinali lunghe pale di legno di pino svolgevano la funzione di derive.

    L'albero in legno era a forma di “A” di circa 8,8 m di altezza, a poppa dell'albero fu costruita una “cabina” in bambù intrecciato, lunga 4,2 m e larga 2,4 m coperta da foglie di banano. A poppa un lungo remo (circa 5,8 m), funzionava da timone. 

    Aveva poi la grande vela (4,6 x 5,5m) Le immagini fotografiche rappresentano anche una piccola vela superiore alla grande, ed inoltre una terza a poppa.

    La zattera era coperta in parte, come piano di calpestio, da una sorta di stuoia di fusti di legno intrecciati con bambù.

    Il documentario sulla spedizione Kon-Tiki ha vinto due Oscar, nel 1951, il libro di Heyerdahl "Kon-Tiki Expedition" è diventato un bestseller internazionale, tradotto in quasi 70 lingue.

    L'avventura o spedizone del Kon-Tiki è stata una delle ragioni principali dietro l'ascesa del trend e della tendenza che negli anni a seguire fino ai giorni nostri a creto Tiki, con bar, ristoranti, moda e musica nel 1950 - e 60-anni -

     una buona serata e alla prossima da:
    _/)pipposail

    mercoledì 17 novembre 2010

    ...::: Social Network Siciliano :::...: Hai mai pensato o sognato di ritirarti a 40 anni?

    .

    Un post che ho pensato fasse molto gradito anche per i lettori di questo blog.
    Hai mai pensato o sognato di ritirarti a 40 anni?

    martedì 16 novembre 2010

    Autunno, tempo di navigazioni e trasferimenti oceanici.



    Autunno, inverno entrante una stagione difficile per parlare di navigazione a vela dalle nostre parti (in Mediterraneo)!!!  

    Solitamente infatti in questo periodo dell'anno per il velista tradizionale diciamo nostrano, 

    ossia colui che ancor prima della barca solitamente compra un posto barca e più che navigare e viaggiare, 

    ama fare a suo dire una vela più sportiva e di circolo questo è il periodo di rintanarsi e conservare e preservare bene sia la  barca che l' attrezzatura al lungo inverno.

    Per i "Velisti Navigatori Giramondo" invece questo periodo dell'autunno oserei dire che è il periodo più concitato ed esaltante, perchè il velista navigatore giramondo che in barca a vela ci vive e molte volte anche costretto a lavorarci, deve necessariamente fare in fretta e scappare dalla morsa del freddo, inattività e brutto tempo del Mare Nostrum (Mediterraneo).

    E diciamo che dalle coste Italiane sarà costretto a fare rotta da prima verso ovest per traversare tutto il Mediterraneo ed uscirne dallo stretto di Gibilterra in 

    Oceano Atlantico per poter così finalmente mettere la pruà verso sud ed il caldo. Un caldo che per la verità non si avvertirà prima di aver navigato 700-800 miglia verso sud fino alle Isole Canarie,

    che saranno solo un preavviso del vero clima tropicale che si avvertirà e sarà raggiunto veramente solo arrivati alle Isole di Capo Verde altre 800 milia più a sud.

    Raggiunte le Isole di Capo Verde sarà anche l'ultima tappa prima di far nuovamente rotta ovest per  Traversare l'Oceano Atlantico per raggiungere così in tempo utile alle feste di natale i Caraibi, che si vendeno molto bene 

    Tutto questo diciamo fino alla primavera ed entrante estate periodo dell'anno in cui sarà nuovamente per il velista navigatore giramondo squattrinato e che deve pagarsi la barca tempo di scappare nuovamente dalla stagione dei cicloni sulla strada del ritorno in Mediterraneo in tempo utile con l'estate.

    Si in realtà è solo così che molti di noi compreso me, hanno potuto procurarsi e permettersi una barca a vela,  essere sempre là dove la stagionalità e posizione geografica consente di vivere in barca nel momento la stagione e calda ed il tempo e buono.

    Quando molte volte mi viene posta la classica domanda: 
    "Si ma come si fà al giorno d'oggi a potersi permettere di comprare una barca a vela e andarci a vivere".
    Mi verrebbe da rispondere molto semplicemente: "navigandoci davvero".Si credo proprio che il segreto su come poter riuscire oggi a comprarsi una barca a vela e andarci a vivere e mantenersi sia racchiuso tutto in questo viaggio che ho descritto e se si sarà in grado e disposti per 3-4 anni ad essere con la barca la dove utile e non si è costretti a stare molti mesi inattivi e sulle spese.

    Si navigare tante e tante miglia in modo da poter essere al momento giusto nel punto giusto è racchiuso gran parte del sapere che necessita per potersi oggi mantenere una barca a vela su cui vivere e lavorare.

    lunedì 15 novembre 2010

    vivere in barca a vela nonostante tutto

    Ciao non credo che ci sia bisogno di aggiungere molto alla foto di questa barca a vela casa, attrezzata di tutto punto non tanto per navigare ma per passare un rigido inverno ben attraccata in banchina a modo di villetta.



    Oltre ad essere molto curiosa la foto di questa barca a vela così combinata a mio avviso fa anche vedere; che chi vuole realmente vivere per mare in barca a vela poi una soluzione anche per passare un lungo e rigido inverno nei mari del nord la si trova sempre.



    lunedì 8 novembre 2010

    Vuoi fare la Traversata Atlantica su un Moana 60?

    Ciao a tutti, oggi visto che molti mi hanno chiesto se ero a conoscenza di qualche barca che imbarcava per compiere la Traversata Atlantica,

    e siccome eccoci arrivati in autunno che come spero ormai molti abbiano intuito è il periodo giusto dell'anno per compiere con i venti Alisei la fatidica e tanto sognata Traversata Atlantica. 

    Molti sono gli equipaggi anche Italiani che annualmente compiono la Traversata Atlantica, per poter passare l'inverno ai Caraibi dando la possibilità di imbarcarsi per poter partecipare e fare questa esperienza.

    Quindi se siete interessati credo facciate ancora in tempo ad imbarcarvi su un Moana  60 piedi e sotto vi giro l'offerta così com'è:


    Offriamo imbarco su Moana 60 per Traversata Atlantica con partenza il 2 dicembre da Las Palmas e arrivo stimato il 16 dicembre a San Marten - Caribe.

    Quota di partecipazione mille euro a persona -
    andrea@moana60.it -
    tel. 349/2564787
    sito web:.www.moana60.it 

    un saluto alla prossima da:
    _/)pipposail



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