Ciao, oggi a riguardo della sicurezza della navigazione oceanica vorrei andare oltre ciò che tutti dovrebbero sapere, oltre le classiche cose che comunemente tutti sappiamo dover essere fatte tipo:
il dotarsi di un Epirb (sos, radio), di un buon riflettore radar, di luci di via rinviate in testa d'albero, dell'autogonfiabile revisionato in coperta, e tutte quelle altre precauzioni e dotazioni che si potranno e dovranno prendere in considerazione direi in modo pressochè standard e scontato.
Ma la cosa che determina ed influisce sicuramente molto su tutta la sicurezza intrinseca di una barca a vela in navigazione sarà data a mio avviso e prima di ogni altra cosa da quanto il suo equipaggio;
anche se trattasi di un solitario sia all'occorrenza in condizione di ridurre e frazionare la superficie velica esposta al vento in modo agevole ed immediato ad ogni accenno di rinforzo di vento.
Questo sempre nella previsione di volersi preparare seriamente ad essere un equipaggio ogni tempo, ossia che in previsioni di viaggi e navigazioni un attimo più impegnativi quindi Oceanici, metta in previsione e nel conto di dover tenere la barca in sicurezza, il chè significa tradotto con parole da marinaio saper trovare e settare comunque una configurazione velica e un'andatura che permetta sempre e comunque di navigare tenendo la barca in rotta sul timone efficace e mai perderne innanzi tutto il controllo e la padronanza, costretti ad accusare così maggiormente il mare sotto rinforzi di vento e mare grosso.
Normalmente potendo contare per far questo di avere approntato per tempo un' attrezzatura velica che possa essere frazionata e maneggevole per configurla agevolmente in navigazione in base alle condizioni che si troveranno. Ho aggiunto questa successione di immagini sotto per dare l'idea di quante diverse possibilità di riduzione della superficie velica esposta può avere uno skipper nella possibilità di configurare in modo differente, e quindi via via nel poter ridurre la superficie velica esposta al vento in proporzione ed in base a quanto rinforza il vento.
E quindi anche la possibilità di tenere ancora comunque in sicurezza la barca in rotta e navigazione fino ad un aumentare del vento tale da poter anche arrivare a tenere comunque la barca in rotta a secco di vele, o in una ultimissima analisi a fuggire il mare anche se questo dovesse arrivare da dove scapparlo significa tornare indietro.
Infatti sia tramite l'ausilio di un rolla-randa per la medesima e/o un o anche più rolla-fiocchi per le vele di prua.
O anche se avremo ancora delle vele con i garrocci non infierite dentro una canaletta e quindi non rollabile, all'occorrenza vale lo stesso la regola che si dovrà comunque al minimo accenno di un rinforzo del vento poter sempre essere nelle condizioni di poter ridurre la superficie velica esposta al vento, molto tempestivamente ed agevolmente.
E per come del resto già avveniva ancor prima che si usassero le vele avvolgibili, si potrà comunque armare un sistema che ridurrà la superfice di velica, con il sistema o metoto che è stato sempre usato dei "Terzaroli" che tramite i "matafioni" pezzi di cima appositamente lasciati penduli e pronti tramite un sistema di rinvii, ad essere serrati riuscendo così contemporaneamente ad eliminare e ridurre sempre anche uno spicchio di vela,
Il tutto quindi per permettere (se tutto il sistema sarà ben armato e funzionte ???) comunque di poter ridurre in modo agevole e sicuro la superfice velica, il set di vele ad una configurazione di metri quadrati di vela esposta al vento opportuna e ottimale all'intensità o nodi di vento che averemo in tempo reale in quel momento.
una buona serata alla prossima da
/)pipposail