Bene in questo post piu che di tecniche regolamenti o cose che stabiliscono e regolano la navigazione di una imbarcazione a vela nelle sue attrezzature e manovre, voglio parlarvi di alcuni altri aspetti meno considerati ma a mio avviso altrettanto se non ancor più importanti che abbrracciano questo tipo di esperienza dal punto di vista anche emotivo ed umano .
In colui che apprende l'arte del navigare a vela ritengo debba essercì di pari passo ad un apprendimento tecnico una presa di coscenza dell'uomo velista in quanto tale nei confronti del mondo che lo circonda e quindi anche di chi vuole apprendere, ed un suo eventuale equipaggio che vuoi o non vuoi si troverà a dover governare ed averne la responsabilità per mare.
In colui che apprende l'arte del navigare a vela ritengo debba essercì di pari passo ad un apprendimento tecnico una presa di coscenza dell'uomo velista in quanto tale nei confronti del mondo che lo circonda e quindi anche di chi vuole apprendere, ed un suo eventuale equipaggio che vuoi o non vuoi si troverà a dover governare ed averne la responsabilità per mare.
Inoltre anche per dare un ulteriore valore e possibile utilità alla navigazione a vela perchè sono convinto che chi oggi conosce ed è in possesso dell'arte del saper navigare a vela
dovrà essere consapevole di avere avuto un dono una fortuna e ricchezza che in un qualche modo ed in contemporanea agli impegni e responsabilità personali della vita di tutti i giorni,
dovrà sentire anche un pò il dovere morale ad essere disponibile e promotore del trasmettere quanto più possibile e divulgare questa ricchezza a chi meno fortunato e che altrimenti non avrebbe accesso a questa attività.
Questo è in pratica il meccanismo o motivo per cui si possono ancora oggi riscontrare e trovare tra i velisti e navigatori a vela molta disponibilità e solidarietà che non è facile da trovare in altri contesti.
Si credo che ogni velista nel momento in cui lo diventa debba assuma anche la consapevolezza di essere stato in un certo qual modo un prescelto,
un fortunato che mi piace credere e pensare possa indurre ed essere il motivo per cui poi in questo ambiente della vela in tutto il mondo a differenza di altri contesti si riscontra più disponibilità e solidarieta umana.
Ed è propriò queste peculiarità che mi fanno credere nelle grandi potenzialità che può avere l'apprendere
l'arte di saper navigare a vela in ambito di reinserimento sociale soprattutto di giovani e giovanissimi con problemi legati alla delinquenza e la droga.
Con la concreta prospettiva di poter contare molto più facilmente di molte altre attività, di poterla anche fare esercitare una volta appresa come attività lavorativa e ben retribuita.
Pensate solo un attimo quante maggiori possibilità di poter aprire un canale di comunicazione con ad esempio ragazzi difficili e che già da minorenni sono di fatto dei criminali e hanno avuto delle condanne e problemi di giustizia.
Proponondogli delle strade alternative di reinserimento non solo teoriche e fatte nella migliore delle ipotesi di tanti buoni proponimenti e promesse,
ma ponendoli realmente al centro dell'attività stessa portandoli per mare in barca a vela, e facendogliene apprendere anche l'arte del saper navigare e manovrare le vele.
Bene se condividi questi proponimenti e riflessioni, ed hai in un qualche modo possibilità di essere propositivo in questo senso,
io da queste pagine rinnovo la mia disponibilità con il mio catamarano a poter trasmettere quanto è nelle mie possibilità e conoscenze di skipper navigatore solitario oceanico,
portando per mare delle persone a cui si può sperare essere una vera opportunità.
Aspetto fiducioso e con ansia che questo post possa trovare dei riscontri ed essere notato e considerato da qualcuno che possa sfruttare e voglia ed abbia le opportunità da mettere in atto quanto da me auspicato.
Quindi per concludere ci tengo a ripetere che vorrei che tali e ottimi proponimenti possano trovare un proseguo e dei riscontri positivi.
Trasmettiamo qualcosa ai giovani sostieni con un tuo contibuto e commento questo post