Farsi il Pane in barca a vela, anche se può sembrare entraci come il cavolo a merenda, nella vita del velista Giramondo che vive in barca a vela tutto l'anno in pianta stabile
in realtà diventa una necessita per tutti coloro che non intendono rinunciarvi anche solo sotto il profilo solo prettamente alimentare e di pancia.
E' è inoltre mia convinzione che coloro che anche solo qualche volta provano a farsi il pane in barca a vela, sanno che oltre ad essere uno di quei momenti magici,
quasi sicuramente sarà una di quelle attività che nella vita in barca, più di altre diventerà quasi una necessità a cui se mai poi bisognerà di doverci rinunciare per un qualsiasi motivo sarà cosa molto sgradita.
Questo perché:
provate ad esempio se ci riuscite a seguirmi un attimo ed immaginate una situazione del tipo di essere all'ancora dietro una barriera corallina, a ridosso del fetch Oceanico a Los Roques,
in acqua, ferma, piatta e trasparente come non mai all'interno della laguna diciamo a Franciskis sulla Tua barca a vela (casa)con cui ci sei arrivato navigando a vela dall'italia.
E Tu molto tranquillamente che sei li, che ti fai il tuo pane. Ecco è allora che nella mia testa ed anima scatta quella gioia e pienezza del vivere nella semplicità come in nessun 'altra circostanza in tutta la mia vita mi ero mai trovato.
Ed infatti è la cosa che voglio suggerire di fare anche magari solo quando si esce in barca per andare a passare un fine settimana,
dico sempre che non importa dover fare per forza il giro del mondo, o di traversare gli Oceani per vivere il mare e cogliere la semplicità, la naturalezza ed essenza della navigazione d'Altura a Vela.
perché ad esempio non coinvolgete magari facendogli trovare la ricetta e gli ingredienti pronti in barca, sottocoperta la famiglia o l'equipaggio a fare il pane, la pizza, la cena.
Che senso ha, e come si può apprezzare e cogliere la vera essenza della navigazione del viaggiare in barca a vela se appena si tocca terra, ma ancor prima di raggiungerla si vive in funzione di andare al ristorante?
Intendiamoci non dico che ci sia niente di male ad andare in vacanza , o che non lo si debba fare assolutamente, ma sto solo cercando di illustrare quali tipo di approcci possono predisporre ed in un certo qual modo favorire a viversi l'essenza del navigare a vela,
ed altri che invece a mio avviso possono addirittura contribuire a viversi male e subirsi il tutto. Uno dei primi compiti dello skipper oltre la semplice e avvolte a confronto scontata conduzione della barca è
(questo l'ho appreso non essendo ricco e dovendoni quindi prestare molte volte a portare in barca tanta gente, che avrei fatto anche moltovolentieri a meno) del capitano e distribuire in compiti utili e che facciano star bene, occupato, coinvolto protagonista l'equipaggio.
Riescire appunto a mettere ognuno dell'equipaggio se vogliamo anche in uno stato d'animo adatto alla condizione ed esperienza che ci si accingé tutti insieme a viversi.
Ma andiamo per gradi e dando per scontato che disponiamo del classico fornetto a gas che quasi tutte le barche da crociera normali comunemente hanno sotto i tre fuochi,
per prima cosa il primo ingrediente che dovremo considerare e stare molto attenti ad imbustarla in maniera ermetica e stagna molto bene contro l'eventuale
umidità è la Farina che andiamo subito a vedere i vari tipi che se ne possono reperire e quale può essere al nostro uso la più indicata.
- Farina professionale: per averne di certa la cosa migliore sarebbe conoscere un panettiere che te ne vende qualche chilo ;
- Farina speciale per pane, acquistabile in qualunque supermercato;
- Farina di grano duro (o semola rimacinata di grano duro) con tenore di proteine pari o superiore all'11%.
- Farina 00 generica miscelata con una pari quantità di farina di Manitoba.
- Il lievito di birra in panetti è il più indicato per panificare. Acquistatelo il più fresco possibile, dovrebbe avere una durata di almeno venti giorni prima del termine indicato della data di scadenza. Ma in barca ci si può anche accontentare ed avere buoni risultati anche ad usarne a lunga conservazione o con il procedimento della pasta acida, che consiste con il conservare sempre un tanto di impasto utile a far inacidire e lievitare anche l'impasto successivo.
- L'acqua - usate pure acqua normale.Certo so pure io che l'acqua dei cassoni di una barca a vela non è una fonte su per gli alpeggi ma si farà anche con quello che si ha, ma state certi che con il giusto spirito a bordopoi alla fine si riesce sempre a spuntarla. Potete fare esperimenti con acqua minerale naturale, basta che non abbia un residuo fisso molto basso poiché il pane necessita di una certa quantità di minerali, come il calcio, presenti in basse quantità in alcune acque minerali.
- Il sale - usate sale fino da cucina.
- Il Tempo- La cosa più importante da organizzare e scandire per far un buon pane è il Tempo che potrà essere anche di 5-6 ore, ma volendo con la pratica e facendo un po di prove poi si riuscirà a fare anche più velocemente, ed inmodo ottimizzato. Il tempo in cui sarete al lavoro poi in realtà sarà solo di una mezza ora.
500 grammi di farina;
300-350 grammi di acqua (variabile a seconda del tipo di farina);
15 grammi di lievito di birra;
10 grammi di sale (un cucchiaino raso);
I parametri come la quantità di acqua, la temperatura del forno e il tempo di cottura non posso indicarli e dovrai riuscire con un qualche prova perché dipendono dalle caratteristiche degli ingredienti, dall'ambiente e dalla attrezzatura.
Questi parametri devono essere ottimizzati con l'esperienza.
Come fare l'impasto
Potete procedere in due modi: con il metodo diretto o con quello allungato
Metodo diretto- 500 grammi di farina. Metterla in una insalatiera grande o anche sul tavolo libero facendo il classico vulcano in cui potrai immaginare che nel suo cratere centrale, andrete aggiungendo l'acqua che sarà importante che non sia troppo fredda ed in caso stemperarla prima.
300 gr di acqua nella quale avrete sciolto 15 gr (2/3 di un panetto da 25 gr) di lievito sbriciolato.
Cominciate a lavorare l'impasto con un cucchiaio di legno fino a che non comincia a formarsi un impasto omogeneo.
Aggiungete un cucchiaino raso di sale e fatelo sciogliere nell'impasto. Potete aggiungere il sale anche prima, l'importante è che non venga a contatto con il lievito.
A questo punto estraete l'impasto dall'insalatiera e trasferitelo su un piano di lavoro stabile.
Almeno per 15-20 minuti dovete impastare senz'altro e a seconda dell'energia che ci mettete.
A un certo punto sentirete che l'impasto cambia consistenza, divenendo più morbido e lavorabile, elastico e malleabile: a quel punto potete passare alla fase successiva.
La quantità di acqua assorbita dalla farina è variabile, durante le prime fasi dell'impastamento dovrete aggiungere acqua, poca alla volta, se vi sembra troppo secco e duro.
Ricordate solo che l'impasto non deve essere appiccicaticcio.
Metodo all'ungato
Mettete in una insalatiera grande 150 gr di farina con 100 gr di acqua e 15 gr di lievito.
Con un cucchiaio di legno formate un impasto omogeneo. Coprite l'insalatiera con un canovaccio e lasciate lievitare per 30 minuti.
A questo punto unite il resto della farina e dell'acqua, il sale e cominciate ad impastare seguendo il procedimento descritto sopra.
Questo metodo garantisce risultati migliori, anche se allunga il processo di 30 minuti.
Lievitazione
Una corretta lievitazione necessita di una temperatura di 25 gradi con l'80-90% di umidità.
La temperatura è facilmente raggiungibile in casa, basta mettere l'impasto in un luogo caldo, per esempio vicino a un termosifone.
L'umidità dell'ambiente domestico, invece, è sicuramente più bassa di quella ideale, quindi bisogna adottare qualche stratagemma per aumentarla.
Il metodo classico è quello di coprire bene l'insalatiera (evitando per quanto possibile rientrate di aria) con un panno inumidito con acqua tiepida.
Un'altro metodo consiste nel posizionare all'interno del forno l'insalatiera coperta con un canovaccio asciutto, insieme a un pentolino con un litro di acqua tiepida.
Se avete un termometro-barometro, potete verificare che all'interno del forno si sviluppino queste condizioni e aggiustare la quantità e la temperatura dell'acqua nel pentolino per avvicinarsi il più possibile alle condizioni ideali.
Scegliete il metodo a voi più congeniale e lasciate lievitare per 2.5-3 ore.
Come vedete qualche indicazione ho cercato di darla ma vi ribadisco che al di di queste alcune regole base poi dovrete e sarete voi in base ad alcune prove e i vostri gusti che troverete anche la giusta forma da dargli.