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mercoledì 28 maggio 2008

Preparazione barca a vela viaggi oceanici,problema comunicazioni radio.


Bene almeno io ma credo chiunque voglia fare un attimo le cose che vadano oltre alla semplice e spontanea improvvisazione sulla barca con cui si parte per un viaggio Oceanico

bisogna per forza di cose prendere seriamente in considerazione almeno per come ho agito io di dotarsi di un impianto radio che non è più il classico e comunque sempre utile vhf , ma sarà necessario passare ad una radio che potrà permetterci di coprire distanze davvero molto più ampie.

Per far questo il modo migliore sembra quello di usare delle radio dette ssb che in Italia a dire il vero non ne conosco adesso quali siano le regolamentazioni e leggi in atto ma io devo confessare che almeno per alcune assurde cose uso la legge mia.

Per quanto riguarda l'antenna non vi fate affascinare da quelle altissime antenne a frusta che si vedono , perche alla base non basta che siano solo bene ancorate ma bisognerà creargli anche la così detta terra che ora non ricordo nell'esattezza ma consiste nel fare dei basamenti molto pesanti ed ingombranti.

Invece vi consiglio il modo più pratico Antenna a dipolo la classica T di filo nero rg58 che tiravo su in testa d'albero costo zero. 2 bracci.....detti a ( T ) che per trasmettere sopra i ventimila dovranno essere di 2,90 cm + 2,90 cm l'uno ambo i bracci
2 radio ssb kenwod st-50 + accordatore di antenna
modem fornitomi da Radio Sistem Milano
1 PC portatile Toshiba satellite.
1 Generatore eolico dedicato a tenere una batteria sempre in positivo.

Bene tenendo in considerazione una concomitanza di alcuni fattori quali l'orario locale con quello di ricezione, l'inclinazione terrestre andando avanti verso ovest in traversata ed un relativo ottimale angolo di rimbalzo che le onde radio devono necessariamente fare,

riuscivo ad un orario ormai prestabilito con la base a terra ndr papamike, (ossia mio padre) un contatto radio tutte le sere in cui passavo posizione, diario di bordo, meteo.

In modo molto ampio ma indicativo a farvi se vi necessita approfondire questo è risultato nella mie conoscenze e capacità oltre una boetta epirb,

il modo più pratico e diretto in cui da solo sono riuscito a farmi una stazione radioricevente che dal settimo piano di casa mia papamike mio padre era diventato un pò il punto di riferimento di tanti altri navigatori partiti con una radio a bordo ma senza avere punti di riferimento,

e che quindi era molto piacevole che tutti i giorni comunque ad una solita ora c'era un Italiano disponibile in ruota a dare il meteo e a farsi fare delle domande e all'occorrenza fare delle comunicazioni.

Certo oggi le soluzioni saranno molteplici e non credo che per un solo viaggio convenga fare tutto questo ma a me ad esempio che cambiavo spesso barca mettevo in valigia la mia radio antenna ed accordatore e lo istallavo su una qualsiasi altra barca in u meno di gnente magari senza fare impianti elettrici e trasmettendo solo attaccato alla batteria e motore acceso.

lunedì 14 aprile 2008

traversata oceano atlantico

Navigazione di avvicinamento alle Colonne d'Ercole ossia il naturale ed obbligatorio stretto che bisogna varcare per immettersi in Oceano Atlantico (Gibilterra).

A mio avviso I tramonti Mediterranei non hanno confronto con quelli oceanici questa foto che è stata scattata in avvicinamento alle famose Colonne D' Ercole (Stretto di Gibilterra) Questo è il primo vero, e molto importante traguardo sulla rotta di chi intende andare ai Caraibi, ed ha in progetto di traversare L'Oceano Atlantico. 


Lo Stretto di Gibilterra 
mette 
praticamente la parola fine alla parte più dura di tutto il viaggio ai Caraibi, le 1100 miglia della traversata da est ad ovest del Mar- Mediterraneo che bisogna fare se provenienti dalla Sicilia vi assicuro che a novembre, (tempo limite se si vorrà essere ai Caraibi per le festività Natalizie) è una delle più dure esperienze in Mare che mi ricordo. 

oltre il freddo tagliente, la pioggia ciò che in quel periodo mette veramente a dura prova tutto, compresa la barca, ci sono le ancora numerose perturbazione che entrano proprio dalla direzione in cui bisogna andare ossia ovest - Gibilterra, per rendere l'idea ricordo che una volta arrivato a Gilbilterra sono stato 3 giorni in cuccetta a dormire con addirittura febbre ecc. ecc.


Ma per molti versi questa fù una traversata memorabile quella che per la prima volta con una mia barca feci alla vela pura, si con il motore off da Capo Verde..........la traversata si concluse anzi chè nei normali 12 giorni consueti come fu ad esempio l'anno prima e nella normalità delle cose in 23 giorni praticamente quasi il doppio.  

Ma quell'anno molte cose non andarono per il verso giusto e per via della rottura dell'invertitore mentre stavamo atterrando per l'appunto a Mindelo (Isole di Capo Verde) restammo senza motore proprio all'inizio della traversata atlantica.

Arrivammo comunque a S. Lucia ( Rodney Bay) la sera del 23° giorno mi ritrovai ai Caraibi con 3 mesi di viaggio alle spalle da solo e senza Motore, quasi in bolletta ed una barca da ricondizionare e con l'equipaggio che a torto o ragione mi lasciò da solo ma non gliene faccio neanche una colpa, ero io che avevo scelto di viveve x mare non loro.

Che fare? decisi semplicemente di Vivere io avevo già fatto le mie scelte, ma arrivarono i giorni duri accettare davvero il tutto con l'acquisizione ed aggiunta di queste nuove consapevolezze.

Lo stress e la tensione, da solo a condurre e dovermi spostare senza motore con una barca di 12mt e 9 tonnellate, la mia barca casa senza motore dall'altra parte del Mondo, altra lingua, sono stati dei giorni durissimi 
psicologicamente 

ora mi appariva chiaro come mai in molti porti che si incontrano sulla rotta per il Caribe si notavano così tante belle barche oceaniche semi abbandonate evidentemente di gente che si era stancata ed aveva capito di aver fatto il passo più lungo della gamba, ma io avevo la consapevolezza di avere già scelto e che in pratica avrei fatto bene ad abbandonare al più presto questo genere di riflessioni se non volevo anche io ritrovare nelle stesse condizioni. 

Io non mi potevo stancare, lasciare la mia scelta e quello fu un momento molto duro, difficile, decisivo risali alla Martinica la navigazione in solitario e con in più il fatto di essere senza motore mi distolse tutte le stanchezze ed i pensieri.

Ed incominciarono i tre anni più belli della mia vita ai Caraibi e che solo quest'anno ho dovuto interrompere creandomi questa lunga parentisi a terra dove necessariamente ora mi sto riorganizzando, intanto con l' aver fatto un intervento in bocca di implantologia a cui non potevo più sottrarmi e che da mesi mi vede anche se in un ottimo recupero in una lenta e fastidiosissima convalescenza post operatoria che vi lascio immaginare.

Eldoran è passata di proprietà anche se resterà sempre la mia barca per eccellenza, e continua a navigare felice di se nel mar dei Caraibi con un' altro che vive x mare e mi da almeno la certezza di non averla portata a morire in un cantiere ai Caraibi come spesso invece accade.

by pipposail



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