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giovedì 11 settembre 2008

Effetto Venturi uno sconosciuto che può sorprendere il navigatore Velista.


Anche chi non mi conosce affatto ma ha solo letto qualcosa di me sul blog, avrà sicuramente letto che uno dei momenti più importanti della mia vita di mare, fù una notte in cui forse anche io diventai un marinaio, in cui scuffiai ero ancora molto giovane, spavaldo ed incoscente, e ricevetti due grandi lezioni!!!

Trattasi di quando lasciai io e la barca, in quanto ero in solitario, Las Palmas (isole Canarias) di poppa alla volta di Mindelo (Isole di Capo Verde) e che a mio avviso quella notte sia per esperienza che per lezione ricevuta.

Si quella notte le grandi lezioni in realtà furono due, una personale di vita a cui ho dato già risalto e una più tecnica che comunque credo valga la pena di riportarvi, in quanto non molto conosciuta soprattutto possa andare a riguardare la vela e la navigazione ma di fatto è così e trattasi dell' effetto-Venturi una situazione in cui ci si può venire a trovare chiunque navighi, lasciandosi di poppa non solo un arcipelago di Isole ma anche un vento già gagliardo e sostenuto come ad esempio lo è l'Aliseo prima di incanalarsi tra l'mbuto o comunque strettoia che sopravvento a te creano lealte isole.

Ciò che mi fece intimamente diventare anche a me un marinaio anche se era già anni che andavo per mare e parecchie miglia avevo percorso. E' stato il fatto che era troppo tempo praticamente da sempre che il Mare me lo permetteva, si mi perdonava il fatto di giocare con lui! Anche solo nel non considerarlo e rispettarlo nel giusto modo, o anche solo nel mettere sempre la barca alla frusta quel tantino in più che non serviva, e/o che si sarebbe potuto benissimo evitare ..... perchè chi per Mare ci Vive, ci abita, e quindi non ci va solo per competizione sa che questo atteggiamento è semplicemente sbagliato perchè alla lunga non paga.

E quella notte una volta per sempre come solo il Mare sa insegnare!

Me lo insegnò. Avevamo, lasciato molto allegramente le Isole Canarie con i consueti e normali 18/20 nodi di vento, bollettino ottimo con alta pressione ed alisei stabilizzati alla volta di Mindelo (Isole di Capo Verde).

Che bell'andare aumenta pure un pò, cavolo se si viaggia così max 4 giorni e sono a Capo Verde, facevo di questi ragionamenti stupidi mentre andava calando anche il giorno e ...........

Hoo! Ma che fa....? Aumenta ancora..........?E si cavolo aumenta ancora !!!

E ogni tanto un onda più grande ed incazzata pare proprio volerci sbragare, sono ormai anche punte max all'anemometro di 47 nodi, tanta Paura, praticamente quasi a secco di vele, raffiche che sembrano non terminare mai e lasciarti un tempo interminabile in bilico su di un precipizio.

Era già qualche ora che alle esaltanti surfate si era sostituita solo tanta paura, paura ma non si può far niente, è così, è la legge l' ineluttabilità di navigare gli Oceani, di traversarli e degli alisei venti tesi e costanti, niente di complicato tecnicamente.

Ma spicologicamente ci si butta tra braccia dell' Oceano in modo incondizionato a cavalcare di poppa le onde l' Atlantico con 10 -15 nodi a salire in base al sole e le ore della giornata, non ci si può più fermare, non si può più tornare indietro, e anche chiedere soccorsi è improbabile.

Non faccio in tempo a finire di pensare che forse sarebbe stato meglio smetterla di pensare a tutto questo, e un'onda più cattiva mi sdraia su di un bordo, è la FINE, immagino, intuisco e alla fine vedo l'albero in acqua NOOOOOO!

L' HO COMBINATA , la stessa sensazione di quando da bambino avvertivo di averla combinata talmente grossa che mio padre me le avrebbe date di santa ragione e che era finita come un senso di rassegnazione, si ricordo di aver pensato avvertito tutto questo e tanta PAURA, ACQUA, STAVOLTA E' FINITA, SCHIUMA, ACQUA, E' FINITA ........

10-20 forse 30 secondi in cui vidi tutta la mia vita passarmi davanti e se fosse stato saggio andarla a concludere e a finirla lì, mi passarono davanti in rassegna tutti quelli che mi avevano dato del pazzo dell' incoscente, del fuori di testa e consigliato di fare ciò che facevano tutti e che avevo letto troppi libri

Fu allora che Eldoran anche quella volta fedele e mia padrona pensò a salvarmi la vita, e si andò rialzando in realtà fu di scatto e la barca si raddrizzò. Vidi subito (anche se avevo paura ad andarlo ad ispezionare) che comunque l'albero era sù, anche se non mi sfuggi che la vela di prua o ciò che ne era rimasto sventolava a modo di bandiera ed il tangone divelto era al traino fuori barca che sbatteva su di una fiancata con dei colpi sordi ,

tagliai le cime e lo mollai in mare, pensai ne ho due e mi feci coraggio ma fu più che altro una questione di tanta Adrenalina, come potevo, rimisi alla VELA, e mi lasciai a poppa a modo di freno una lunga grossa cima con legato in fondo anche il tangone divelto al traino, ma che ben presto poi non ce ne fu neanche poi più di tanto bisogno.

Ero da solo di notte in Oceano Atlantico............ e non nego che Piangendo, Ridendo, Strillando ma soprattutto Giurando a Me Stesso che avrei per sempre cambiato atteggiamento, ripresi a navigare...........Oceano Atlantico una notte! ........in cui molto probabilmente diventai anche io un Marinaio!!!

Solo dopo inoltre appresi che lasciandosi alle spalle di poppa uno stretto tra due alte isole, conseguenzialmente sotto vento a questo naturale inbuto che si sarà venuto a creare si avrà una costante e relativa accellerazione della velocità del vento per il così detto "Effetto Venturi. (vedi su wikipedia il significato) che gli skipper e navigatori esperti conoscono bene, ed evitano.

Io anche se non ero del tutto inconsapevole del signor Venturi e di cosa avesse scoperto perchè di fatto a scuola qualcosa ne avevo sentito, mai poi avrei pensato che questo mi sarebbe potuto tornare a riscontro nel calcolare la rotta da fare, perchè di fatto ed in concreto ad evitare le problematiche che avvolte può provocare questo effetto Venturi ed il suo accellerare venti già gagliardi e sostenuti sottovento a strettoie,

basterà all'ontanarsi dall'essere sottovento la terra qualche 10 di miglia prima di mettere in fil di ruota, altrimenti sarà inevitabile che arriverete ad una certa distanza dall'ipotetico imbuto creato dalla costa che il vento già gagliardo e teso possa diventare molesto accellerando ulteriormente senza altri segnali od avvisi.

E giustificare o quanto meno spiegare come senza nessun avviso che lo facesse almeno presagire, di botto o di punto in bianco potessere essere aumentato in modo così repentino e violento il vento senza che ce ne fosse nessun sentore , se non quello che poi oggi abbiamo scoperto essere stato niente altro che inesperienza da parte mia, in quanto l'effetto Venturi credo sia sempre esistito anche da prima che io andassi in barca a vela.

Ciao alla prossima
/)ipposail

sabato 23 agosto 2008

Cosa sono e quale utilità hanno le PILOT CHARTS nautiche.


Innanzi tutto bisogna chiarire che non è perchè ritengo le PILOT CHARTS nautiche particolarmente utili, e dilettevoli usare sia poi obbligatorio doverle avere a bordo per ogni luogo e punto che si andrà a navigare 

perchè mi è capitato di sentire anche quest ossia di un qualcuno che trall'altro mi starà leggendo che da due anni che sta finendo i preparativi,

ultimamente mi ha detto che è quasi pronto e gli manca giusto di sistemare la cartografia e tutti i documenti utili ad un grande viaggio per mare e sarebbe di li a poco partito.

Bene le carte le pilot carts ecc ecc no problem, si recuperano per strada, almeno io nella mia esperienza ho sempre messo questo genere di cose, sebbene tra le cose importanti ma sempre comunque in quell'elencodi cose che si sarebbero poi risolte strada facendo e che si potevano risolvere viaggiando ed intanto facendo miglia se realmente il finoe doveva essere questo.
 
Ma per tornare alle PILOT CHARTS furono introdotte nel 1855 da F.M. Maury e riportano nel loro insieme le condizioni climatiche degli oceani nei loro diversi periodi stagionali.

Forniscono in forma grafica le medie raccolte negli anni delle diverse osservazioni e dei numerosi dati meteorologici marini. Le imformazioni che si possono rilevare statisticamente di una tale zona sono:

· Venti
· Correnti
· Pressione superficiale
· Temperatura del mare
· Temperatura dell'aria
· Traiettorie delle tempeste
· Limiti dei ghiacci alla deriva
· Frequenze delle burrasche
· Cicloni tropicali
· Frequenze delle altezze delle onde superiori ai 12 piedi ( oltre 3,65 m)
· Visibilità orizzontale
· Linee di uguale declinazione magnetica
· Rotte consigliate per i principali porti per navi veloci e per navi lente
· Navi meteorologiche stazionarie
· Servizio AMVER (Automatic Mutual-Assistence Vessel Rescue) .

La cosa che al di la di tutto aggiungo io personalmente e che trovo queste carte molto propedeutiche a tutto l'apprendimento di poter capire i fenomeni metereologici stagionali più in grande scala,

quindi non più solo metereologia, ma climatologia e stagionalità rapportata al luogo geografico che si andrà a navigare nello spazio temporale che risultera dal tempo che vi ci vorrà a percorrere tot miglia.

Ciao alla prossima
/)ipposail



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