-> ...VIVERE per MARE !!!: navigatori solitari minimalisti

sabato 30 aprile 2011

navigatori solitari minimalisti

E si e che cavolo questa cosa voglio proprio dirla tutta, e affanculo anche il  fatto di poter apparire un vecchio di mentalità ma non posso proprio negare che se c'è una cosa che rimpiango, è di non aver potuto vivere le esperienze di navigazioni e viaggi per mare a vela fatti in passato con  la maturità e la mentalità che potrei contare di avere acquisito oggi. 

Con la navigazione a vela oceanica o d'altura infatti  almeno nei primi anni ho sicuramente avuto un rapporto molto conflittuale che mi vedeva cadere sempre in una sorta di insoddisfazione o comunque non appagamento per le navigazioni e viaggi a vela che intraprendevo, anche se questi potevano essere considerati dei viaggi e navigazioni a vela rilevanti e di un certo prestigio ma io ero sempre alla ricerca di un quel qualcosa in più, (di farne sempre degli altri, di macinare miglia su miglia, o voler avere sempre una barca migliore), tutte cose che mi destabilizzavano e non permettevano di vivermi e godere appieno di ciò che facevo e del presente.

In pratica questo ebbe fine solo quando incomincia a capire e rendermi conto che stavo erroneamente trasferendo la mia mentalità competitiva e stile di vita terraiolo anche per mare.

Per questi motivi oggi sono molto interessato e attratto dalle storie di coloro che avvolte anche al limite dell'accettabile hanno scelto volontariamente di vivere l'esperienza della navigazione a vela nel modo più semplice e minimalista possibile per calarsi interamente in modo totalizzante in questa realtà senza compromessi e ne tanto meno destabilizzazioni di ogni tipo che possano non far cogliere a pieno il grande appagamento e senso di pienezza e gratificazione che si può avere nel vivere per mare in comunione con la natura e gli elementi che ti circondano. 

Negli anni settanta erano molti gli individui che come  ALBERTO TORROBA, che ha venduto una moto ed usato i soldi per arrivare a Madrid con 50 dollari in tasca. Trascorso qualche tempo a Ibiza e un anno Berlino. Attraversato il vecchio continente in India, dove vi rimane due anni. Ha vissuto a Taiwan, Sri Lanka, Kathmandu e viaggiò l'Himalaya a piedi prima di arrivare in Giappone, dove ha costruito la suo prima barca a vela e ha preso il largo. 

Tra il 1982 e il 1995 ha trascorso 13 anni su barche a vela costruite da lui stesso, ha navigato attraverso il Pacifico in uno sloop di 24 piedi, senza motore circumnavigato Nuova Guinea in un proa 19 piedi, è sopravvissuto crollo della sua barca a vela di 18 piedi, sulla costa uruguayana, esplorato la costa del Sud America in una barca da pesca brasiliano 15 piedi e un altro navigato a Panama e attraversato due oceani Prao guidato solo dalle stelle. Se sei interessato quì puoi trovare il sito web che parla del suo viaggio per intero.

1 commenti:

Cuore di Drago ha detto...

Bè, nel bene o nel male almeno hai navigato e forse un po' di sana competizione ci vuole in tutte le cose.
Certo, non così tanta da "destabilizzarsi".
Ho imparato che quando si fa una cosa e da quella cosa ci si sente insoddisfatti, ovvero si cerca sempre quel qualcosa in più, molto probabilmente si sta andando dalla parte sbagliata.
Si è sempre in tempo a correggere la rotta, l'importante e farlo prima dello schianto...
Buon Vento :o)



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