-> ...VIVERE per MARE !!!: La Vendée Globe - Capo Horn una barca si rovescia,la barca che porta soccorso si danneggia e disalbera.

martedì 13 gennaio 2009

La Vendée Globe - Capo Horn una barca si rovescia,la barca che porta soccorso si danneggia e disalbera.



Ciao a tutti, un riassunto di ciò che successo e mi ha colpito negli ultimi giorni alla Vendèe Globe.Riassumere e ricostruire ciò che sul sito ufficiale è scritto in Francese e/o in Inglese, per noi Italiani non è certo cosa che ci permette di poter seguire questa fantastica regata attorno al mondo in solitario in modo veloce ed intuitivo, ma ci costrince come minimo a doverci avvolte applicare non poco da come è impostato il sito ufficiale che è addirittura in francese.


E nessuno ha ritenuto opportuno di pubblicare anche una buona versione tradotta in lingua Italiana e questo conferma, e fa denotare maggiormente il fatto che a mio avviso unico neo di questa favolosa corsa, che a questa edizione della Vendée Globe non c'è nessun concorrente Italiano in gara.

Ma comunque avendo tradotto studiato le carte e letto tutto anche per un mio vero appassionato interesse a seguire e coinvolgermi in questa fantastica regata in solitario intorno al modo, e quindi cercherò di riassumervi un po' il tutto:

I colpi di scena tra il gruppo di testa anche drammatici si sono susseguiti soprattutto nella notte della Befana il 6 e il 7 gennaio. Arriva alla base operativa della regata un SOS radio di Jean Le Cam che, a bordo del suo VM Matériaux, in terza posizione.
Le Cam praticamente urla per radio di aver probabilmente urtato un qualcosa e che la barca si stava rovesciando e poi il silenzio radio ed il tutto mentre la barca si trova a 200 miglia a ovest di Capo Horn.

In Cile si organizza la partenza di elicotteri e si dirige subito verso il punto dell'accaduto Vincent Riuo che lo seguiva in 4° posizione, e col suo PRB era circa 200 miglia dietro a Le Cam, informato dell'accaduto fa prua su Jean Le Cam, e la barca che intanto si deduce che è sicuramente rovesciata dopo aver perso il bulbo.

Le Cam, fa in tempo a prendere con la sua muta e tutto il pacco di sopravvivenza e si rifugia nel vano di prua che emerge un po’ di più dall’acqua che mediamente non scordiamo è ad una temperatura di 5 gradi e Le Cam sa bene che uscire e/o rimanere fuori significherebbe rischiare l’assideramento in poco tempo.

Ad arrivare sul posto per primo non è l’apparato di soccorso da terra, ma l’amico (ed avversario) Riou. Il quale nel pomeriggio di martedì avvicina il suo PRB allo scafo rovesciato e urla più forte che può. Da dentro il guscio capovolto Le Cam sente e risponde con grida che possono essere di sollievo. Allora il naufrago si prepara ad uscire.

E inutile dire che a questo punto almeno a noi Italiani non può tornare alla mente la stessa vicenda che capitò al nostro Giovannino Soldini nazionale quando quasi alla stessa maniera recuperò la Isabelle Autissier.

Comunque Le Cam deve traversare tutto lo scafo sommerso fino a poppa dove, quando un’onda alza la poppa della barca lui ha la possibilità di aprire la botola di sicurezza e ad uscire sulla pancia dello scafo aggrappato e facendo conto di sorreggersi su una deriva Riou è pronto.

Prova a fare passare PRB vicinissima a VM Matériaux in modo che Le Cam possa aggrapparsi e saltare al volo a bordo..........Ben al quarto passaggio passa vicinissimo e la manovra riesce e il naufrago è salvo a bordo di PRB.

Ma anche se e bene ciò che poi conta in questi casi e salvare la vita,la fortuna non ha dato proprio il massimo perchè durante l'ultimo passaggio, quando Riou porta la sua barca a rasentare lo scafo rovesciato, in realtà urta un autrigger (crocetta sul ponte che serve a sostenere l’albero alare, urta contro una chiglia e il suo attacco viene sezionato.

E tutti e due esperti navigatori sono consapevoli che in quelle condizioni l’albero può venir giù da un momento all’altro. Quindi strambano per portare il carico delle vele sull’altro bordo e intraprendono una riparazione di fortuna, un rinforzo a modo di legatura che gli potesse almeno permettere di poter riuscire a raggiungere la costa della Patagonia.

Ma non serve a nulla, neanche qualche ora a far rotta verso la Patagonia ed il rinforzo cede e l’albero crolla disastrosamente in coperta. Per fortuna e grazie al cielo nessuno dei due si ferisce, ma la barca è paralizzata perché l’attrezzatura necessaria per una vela di fortuna si è persa in mare. Così Riou preferisce chiedere soccorso e PRB viene rimorchiato da una vedetta della marina cilena verso Puerto Williams.

QUINDI Ricapitolando: Un solitario ha rischiato veramente di rimetterci la pelle. Un suo compagno d’avventura l’ha salvato con una manovra ardita e rischiosa. Tanto rischiosa che ha provocato il successivo disalberamento. Due fortissimi e favoriti skipper, che potevano aspirare certamente al podio, sono fuori dai giochi. Ed allora se non faccio casini, al momento sono 18 i solitari che si sono dovuti ritirare. Ne rimangono quindi per il momento in gara 12, meno della metà di quanti sono partiti.

A questo punto senz'altro qualcuno affermarà.
Una strage!!! Ma perchè farla???

La situazione vista per alcuni aspetti lo potrebbe davvero essere, ma se poi si andasse a guardare bene i numeri sono nella media e non è una novità e come nella storica altre edizioni. Certamente ora incomincerà tutta quella polemiche!!! Su che senso ha correre a questi livelli di esasperazione e rischio, e così via, ma questo lo sappiamo ed è risaputo che fa parte del circo mediatico.

Ciò che invece è interessante seguire è quella che in queste gare stanno sempre più testando essere se vogliamo nuova filosofia di navigare il cattivo tempo, che vede barche che devono planare sulle onde, correre più di loro, ed essere per questo molto leggere, beh su tutto questo anche se potrei avere delle mie idee non mi pronuncio più di tanto,

in quanto sono poi convinto che ogni tipo di cattivo tempo e ogni azione sia consequenziale e soprattutto contestuale al momento per cui non saprei... ma risponderei alle solite polemiche sulla sicurezza e su quanto poi siano solide queste barche e se la nuova filosofia,

il novo approcciò, delle barche leggere va lasciato proseguire, secondo me non è neanche da discutere certo che si. Comunque questo un altro argomento ancora, per ora torniamo ai 12 che sono ancora rimasti in gara, e stanno risalendo l'Oceano-Atlantico.

- Primo -
ormai da più giorni il “Professore” (i velisti francesi lo chiamano così) Michel Desjoyeax che su Foncia come un pazzo a tenere la barca alla frusta o piede sull’acceleratore, doppiato Capo Horn (ha già percorso 900 miglia dopo averlo doppiato) ha fatto faville lungo la costa argentina e continua ad essere decisamente più veloce del suo diretto avversario,
- Secondo - Roland Jourdain che lo segue su (Véolia).
-Terzo - Armel Le Cléac’h (Brit Air) Ma non bisogna scordarsi di elogiare e secondo me come del resto a lei ho già ieri un post anche la bella inglese:
- Quarta - Samantha Davies (Roxy) che non ha mai mollato, malgrado le durissime condizioni metereologiche, e si ritrova adesso in una splendida 4° posizione e davvero in splendida forma a darci prova nei video quanto equilibrio psicologico questa ragazza ci sta dimostrando di avere dopo decine e decine di giorni di mare in completa solitudine alle basse latitudini.
La situazione attuale vede: MichelDesjoyeax (Foncia) RolandJourdain (Véolia) a 105 migliaArmel Le Cléac’h (Brit Air) a 720 m.SamanthaDavies (Roxy) a 1.89


Una buona giornata alla prossima da:
/)pipposail

1 commenti:

Anonimo ha detto...

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